Targhe estere, la mossa del Governo contro i “furbetti”

Al fine di aggirare gli elevati costi delle assicurazioni nostrane, numerose persone ricorrono alle famigerate targhe estere associando infatti il proprio veicolo ad una targa non facente parte dell’Italia, nonostante lo si usi al suo interno. Si tratta di un trucco che permette di risparmiare non pochi soldi ma è un metodo illecito per motivi soprattutto legali.

Le targhe straniere che circolano sul territorio italiano sono per l’esattezza 53.000. Le targhe che vengono predilette maggiormente sono polacche e bulgare. Il motivo di questa tendenza è semplice quanto efficace, a causa dei loro costi di assicurazione molto bassi.

Per questo motivo, il Governo attualmente in carica ha deciso di porre rimedio ad una situazione che sta diventando sempre meno sostenibile col passare del tempo.

Le azioni intraprese dal Governo

Il nuovo disegno di legge obbliga le targhe estere ad essere di nuovo immatricolate dopo tre mesi di circolazione. Chi vorrà utilizzarle per più tempo, dovrà adeguarsi ai costi italiani sottoponendo un contratto assicurativo con le compagnie autorizzate in Italia.

Coloro che hanno un’auto straniera di proprietà, dovranno registrarla al Reve entro 30 giorni dalla sua introduzione su strada. Quella appena citata non è altro che la piattaforma “Registro veicoli esteri”. Ignorare questa regola comporterà delle sanzioni amministrative.

Le Sanzioni

Secondo le normative in vigore, chi viene sorpreso con un’auto con targa straniera senza la documentazione necessaria rischia pesanti sanzioni.

La sanzione prevista per chi non rispetta queste normative rischia pesanti sanzioni che vanno da 712 a 3.558 euro a cui si aggiunge anche il sequestro del veicolo. Dopo il sequestro, se il mezzo non viene immatricolato in Italia o non viene richiesto il foglio di via entro 180 giorni, scatterà la confisca e la vendita all’asta.

La multa per chi, invece, viene sorpreso ad utilizzare un mezzo estero non di proprietà e sprovvisto della documentazione richiesta può variare dai 250 ai mille euro con l’obbligo di fornire i documenti necessari alle autorità competenti entro 30 giorni.

Bisogna ricordare che, una volta avvenuta l’immatricolazione in Italia, è fondamentale stipulare un’assicurazione Rc con una compagnia assicurativa italiana o esterama autorizzata ad operare sul territorio italiano.