
Nicolò Bulega ci prova, ma non riesce a fermare la furia di Toprak Razgatlioglu, dominatore assoluto di gara 1 a Estoril. Il turco della BMW mette un altro mattone verso il terzo titolo mondiale Superbike, il secondo consecutivo. Il suo passaggio in MotoGP 2026 si preannuncia come l’arrivo di un talento capace di riscrivere le gerarchie: se la Yamaha gli fornirà una moto competitiva, i top rider dovranno iniziare a preoccuparsi.
Bulega combatte, ma Toprak è imprendibile
Razgatlioglu raggiunge quota 78 vittorie in carriera, di cui 20 solo in questa stagione. Una prestazione maestosa che gli permette di allungare nuovamente a 41 punti di vantaggio in classifica generale, consolidando un dominio che dura da mesi.
La gara è stata decisa nei primi giri: dopo una partenza non brillante (quarto dopo le prime curve), il turco ha imposto un ritmo devastante, costruendo in pochi passaggi un margine di due secondi. Bulega ha reagito nella parte centrale, riducendo il distacco a sette decimi, ma appena Toprak ha percepito la minaccia, ha risposto con una progressione irresistibile. Per il pilota Ducati, stavolta, non c’è stato nulla da fare.
Ducati tenta la carta delle gomme
Bulega e Bautista hanno scelto l’anteriore E0672, la nuova mescola Pirelli introdotta proprio per questo round. Razgatlioglu inizialmente aveva optato per la più rigida SC2, ma dopo la sospensione della corsa in seguito a un incidente multiplo ha deciso di passare alla stessa gomma dei rivali.
Tutti hanno invece preferito al posteriore la E0126, la super-soft che sta innalzando il livello prestazionale del campionato. Nonostante le diverse strategie, il risultato finale non è cambiato: la BMW #54 si è dimostrata ancora una volta superiore.
Incidenti al via, ma nessuna conseguenza
Il primo tentativo di partenza è stato interrotto da una caduta collettiva innescata da Axel Bassani, che ha coinvolto Sofuoglu, van der Mark e Nagashima. Fortunatamente, tutti i piloti sono usciti illesi. Quando la gara è ripartita, con distanza ridotta a 20 giri, Bulega era nuovamente in testa, ma il copione non è cambiato: Razgatlioglu ha imposto il suo ritmo e nessuno ha potuto rispondergli.
Solo due in un altro pianeta
Dietro ai due protagonisti, il vuoto: Bautista ha chiuso terzo, ma con un distacco di quasi 14 secondi, ovvero circa sette-otto decimi al giro.

Vicepresidente dei Kawalieri di Akashi
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