SBK: Ducati spinge la Panigale V4 all’estremo per contrastare Toprak e la BMW

La classifica parla chiaro: Toprak Razgatlıoğlu precede il leader Nicolò Bulega di nove punti, grazie alla tripletta centrata con la BMW a Misano. Un risultato che brucia per l’alfiere Ducati, che sul tracciato di casa sperava di replicare il successo di Cremona e acclamare i suoi tifosi.

Il team Ducati sembra aver esaurito le evoluzioni possibili sulla Panigale V4-R, ormai al culmine del suo sviluppo. La scelta di estremizzare la frenata per tener testa a Toprak si è tradotta però in uno svantaggio nei suoi assetti migliori: la trazione e la stabilità a centro curva risultano compromesse. Bulega, dopo Gara 1, ha ammesso manchi “la velocità necessaria per insidiare l’avversario diretto”.

Al contrario, la squadra BMW continua a progredire con la M 1000 RR, limando le difficoltà iniziali mostrate a Phillip Island. Razgatlıoğlu ha introdotto un componente vincente: il forcellone 2024, tornato in uso al posto della versione 2025, che ha offerto maggiore fiducia soprattutto in percorrenza curva.

Questa scelta “retrò” sembra pagare; secondo CycleNews e McNews, il forcellone ’24 facilita le uscite dalle curve, mitigando il vantaggio Ducati in accelerazione . Nel frattempo, Ducati ha operato radicali modifiche – sospensioni elettroniche, telaio, forcellone a doppio braccio – sulla versione Panigale V4 del 2025, puntando a prestazioni più bilanciate, ma in pista il gap resta evidente.

Con la stagione ormai a metà corso, il campionato Superbike è più aperto e spettacolare che mai. Se Ducati vorrà restare in gioco, dovrà trovare nuove direzioni tecniche o forse recuperare margini lasciati per strada nell’ossessione della frenata estrema.