Andrea Iannone è stato uno dei protagonisti, suo malgrado, della caotica partenza di Gara1 al Balaton Park. Il pilota del team Go Eleven è stato coinvolto nel maxi-incidente avvenuto in curva 2, causando una collisione che ha coinvolto diversi piloti e che ha suscitato forti reazioni all’interno del paddock, in particolare da parte di Danilo Petrucci, direttamente colpito dalla manovra.
Dopo la gara, Iannone non ha rilasciato dichiarazioni immediate, rimanendo a lungo all’interno della clinica mobile per ricevere cure a seguito di un forte colpo al fianco sinistro. Il team Go Eleven ha poi diffuso una nota ufficiale in cui ha fornito la propria versione dei fatti.
Secondo quanto ricostruito, durante il cambio di direzione tra curva 1 e curva 2, il pilota abruzzese avrebbe cercato di frenare mentre si trovava in mezzo al gruppo, ma la sua Ducati si sarebbe improvvisamente scomposta, rendendo impossibile evitare il contatto. L’errore ha generato una reazione a catena che ha compromesso la gara di numerosi piloti e costretto alcuni di loro a ricorrere a cure mediche.
Il team ha anche commentato brevemente la Superpole, in cui Iannone non era riuscito ad andare oltre l’ottava posizione a causa dell’esposizione della bandiera rossa proprio nel momento in cui stava facendo registrare un tempo competitivo.
Nonostante l’incidente, Iannone è riuscito a ripartire in gara utilizzando la seconda moto, ma con un feeling ben diverso rispetto alla moto titolare, compromettendo di fatto la sua performance. L’obiettivo ora è recuperare al meglio in vista di Gara2.
Nel frattempo, il paddock resta diviso sull’episodio, che ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle fasi iniziali delle gare e sull’efficacia delle penalizzazioni applicate in casi di contatti multipli.

Vicepresidente dei Kawalieri di Akashi
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