
Il commentatore del WorldSBK Steve English ha condiviso le sue riflessioni in vista dell’ultimo appuntamento della stagione 2025, un weekend che segnerà la fine di due epoche: quella di Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, entrambi pronti a dire addio al mondiale Superbike.
DUE LEGGENDE ALL’ADDIO
A Jerez – Ángel Nieto, teatro dell’ultimo Round del campionato, si chiuderanno due carriere straordinarie. Rea (Pata Maxus Yamaha) e Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) lasceranno il paddock dopo oltre dieci anni di battaglie, successi e rivalità che hanno scritto la storia della categoria.
La domanda che molti si pongono, osserva English, è semplice ma profonda: “Chi è il più grande e chi è il migliore?”. Forse la risposta si trova proprio nella differenza tra questi due piloti, simboli di due epoche diverse ma ugualmente leggendarie.
DUE CARRIERE DESTINATE A RESTARE NELLA STORIA
Jonathan Rea è il pilota più vincente di sempre nella Superbike: sei titoli mondiali, 119 vittorie e 264 podi raccontano il suo dominio assoluto.
Toprak Razgatlioglu, invece, lascerà la serie come il miglior pilota Superbike del momento, pronto a cimentarsi in MotoGP dopo aver raccolto due titoli, 78 successi e 171 podi – numeri che potrebbero aumentare proprio a Jerez.
Per oltre un decennio, Rea e Toprak sono stati i riferimenti del mondiale, esempi di talento, determinazione e spettacolo.
IL CAMMINO DI REA: DAL BSB ALLA LEGGENDA
Rea ha mosso i primi passi nel campionato britannico, dove a 18 anni ha conquistato la sua prima pole al quarto weekend di gara. L’anno dopo ha chiuso quarto in classifica generale e nel 2007 ha sfiorato il titolo, battuto da Ryuichi Kiyonari.
Nel 2008 il passaggio al WorldSSP con Honda gli ha portato un altro secondo posto finale, prima dell’approdo nella Superbike mondiale. Con la Casa giapponese ha mostrato tutto il suo potenziale, ma è stato il passaggio a Kawasaki a trasformarlo nel campione che conosciamo.
Con la “verdona” ha inaugurato un dominio senza precedenti: sei titoli consecutivi, duelli memorabili con Chaz Davies e, soprattutto, con Álvaro Bautista, che ha rappresentato la sua rivalità più accesa.
IL CAPOLAVORO DEL 2019
La stagione 2019 è il manifesto della forza mentale di Rea. Con Bautista e la Ducati V4R imprendibili a inizio anno, sembrava impossibile difendere il titolo. Eppure, gara dopo gara, Rea ha costruito una rimonta straordinaria fino a conquistare un campionato che sembrava già perduto. Una vittoria di pura determinazione.
L’ARRIVO DI NUOVI PROTAGONISTI
Nel 2020 è iniziata una nuova fase del mondiale, con l’ingresso stabile tra i protagonisti di Razgatlioglu e Scott Redding. Kawasaki, Yamaha e Ducati si sono contese la scena. Rea ha mantenuto la corona ancora un anno, ma nel 2021 è arrivata la svolta: Toprak ha vinto il suo primo titolo mondiale, aprendo una nuova era. Da allora, Kawasaki non ha più ritrovato il vantaggio tecnico che aveva permesso a Rea di dominare.
RAZGATLIOGLU, IL “TURCO VOLANTE”
Carismatico dentro e fuori dalla pista, Razgatlioglu ha saputo reinterpretare la guida in Superbike. Il suo stile è unico: fluido, rilassato, quasi mai in tensione. Questo approccio gli consente di risparmiare energie e gestire le situazioni limite con naturalezza.
Negli ultimi anni, il suo principale rivale è stato Nicolò Bulega (Aruba.it Racing – Ducati). Entrambi hanno spinto la categoria a un livello tecnico impressionante. Toprak ha affinato ogni dettaglio: sella più bassa, minor peso, frenate sempre più precise.
Se in passato il suo obiettivo era battere Rea, oggi il suo metro di confronto è Bulega.
L’ULTIMO CAPITOLO
Il weekend di Jerez segnerà dunque la fine di un’era. English invita a non guardare con malinconia alla loro partenza, ma a godersi lo spettacolo un’ultima volta:
“Sul tracciato vedremo insieme il più grande pilota della storia del WorldSBK e quello che, oggi, è il migliore al mondo. È un privilegio che non si ripeterà presto.”

Vicepresidente dei Kawalieri di Akashi
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