Ma il verde sulle Kawasaki è una scelta o è stato un caso?

Perché ogni marca di moto ha un suo colore iconico?

Quando si parla di rossa viene in mente la Ducati o se si pensa al giallo la Suzuki, ma perché se le prime moto della storia erano tutte nere? Il colore in realtà viene introdotto nel modo delle moto un poco alla volta, passando dal nero all’argento, al blu, al rosso, alle variopinte moto anni 90 e così via fino al verde.

La Kawasaki utilizzò il colore verde per la prima volta a Daytona nel 1968. Ma perché?

Nel mondo delle corse che era un ambiente molto superstizioso, il verde era considerato un colore sfortunato e tutte le case costruttrici lo evitavano come la peste. Fu così che il reparto commerciale della casa di Akashi ebbe un’idea per rilanciare le vendite e decise di sfidare la sorte, così fu chiesto ad un giovane artista californiano di sviluppare un’idea che rendesse le Kawasaki uniche nel loro genere visivo.

Fu così che prese vita la famosa tonalità green lime che contraddistingue le moto di Akashi, 10% blu e 90% giallo, una colorazione che la differenziava da tutte e diventò il colore che contraddistingue la Kawasaki, non a caso se si parla di verdona viene in mente la Ninja.

E in verde lime furono le KR 250 e 350 vincenti nel Mondiale dal 1978 al 1982, le 1000 vincenti nell’Endurance nell’82, le Superbike AMA campioni con Lawson e soci, e infine le SBK dei Mondiali con Scott Russell, Tom Sykes e la legenda vivente Jonhatan Rea.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *