
Jonathan Rea si è sottoposto questa mattina a un intervento chirurgico al ginocchio destro, infortunato durante i test di Jerez. L’operazione, eseguita dal dottor Pooler Archibald al Kings Bridge Private Hospital di Belfast, è perfettamente riuscita. Ora per il sei volte campione del mondo inizia una fase di riposo, prima di tornare in sella per dedicarsi — almeno per un po’ — alla sua grande passione: il motocross.
Tuttavia, il tempo libero sarà breve. A breve infatti Honda ufficializzerà il ritorno di Rea all’interno della propria struttura, questa volta con un doppio ruolo: tester ufficiale e ambasciatore del marchio.
Un ritorno alle origini
Rea ha iniziato la sua carriera nel World Supersport nel 2008 e l’anno seguente ha debuttato nel World Superbike proprio con il Team Ten Kate Honda. Con la CBR ottenne 3 vittorie e 6 podi in Supersport e 15 vittorie e 42 podi in Superbike — risultati che nessun altro pilota è riuscito a eguagliare con la stessa moto.
Negli ultimi mesi, Rea aveva dichiarato di voler prendersi del tempo prima di decidere il proprio futuro:
“Non disputerò un altro campionato a tempo pieno. Mi piacerebbe però collaborare con un costruttore e correre qualche gara importante, come la 8 Ore di Suzuka. Prima, però, voglio tornare a casa, riposarmi e decidere con calma.”
Da BMW a Honda, passando per un bivio chiamato Yamaha
Dopo aver rifiutato una proposta di BMW, molti pensavano che il nordirlandese fosse destinato a entrare nel progetto Yamaha. Ma la chiamata di Honda è stata di quelle che non si possono rifiutare: un accordo che lo vedrà impegnato come collaudatore e volto ufficiale del marchio, con la possibilità di partecipare ancora una volta alla 8 Ore di Suzuka, vinta nel 2012 con Honda e nel 2019 con Kawasaki.
L’obiettivo di Tokyo
Per Honda, riportare Rea “a casa” non è solo una questione di immagine. La Casa giapponese punta su di lui per dare nuova direzione al progetto Superbike HRC, che non è mai riuscito a esprimere il suo vero potenziale. Dal 2014, anno in cui Rea passò alla Kawasaki, Honda ha ottenuto una sola vittoria, nel 2016 a Sepang con Nicky Hayden.
Un campione che fa la differenza
Sebbene non sia mai stato considerato un “tester” nel senso tradizionale — molti tecnici raccontano che Rea preferisse lasciare le prove ai compagni per poi spremere la moto al massimo in gara — la sua esperienza e sensibilità oggi sono risorse preziose. A Tokyo sperano che il sei volte campione del mondo possa finalmente aiutare Honda a ritrovare quella competitività che manca da quasi un decennio.
In fondo, a Rea basta una moto per fare la differenza. E di solito, la porta sempre al limite.

Vicepresidente dei Kawalieri di Akashi
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