
Con una nuova sentenza, la Corte di Cassazione ribadisce un principio ormai consolidato: se l’autovelox non è omologato, la multa è nulla. Nonostante ciò, diversi Comuni continuano a impiegare tempo e risorse pubbliche in ricorsi che la Suprema Corte giudica sempre più spesso come privi di fondamento.
La decisione della Cassazione
Il 7 ottobre, la Cassazione si è espressa su un ricorso presentato dal Comune di Ventimiglia, dichiarandolo “manifestamente infondato” (sentenza n. 11737/2025) e invitando l’ente a rinunciare anche agli altri ricorsi pendenti. La Corte ha confermato la posizione già più volte espressa nelle precedenti ordinanze: “l’approvazione ministeriale non è la stessa cosa dell’omologazione”.
Un concetto che molti enti locali, probabilmente per convenienza economica, fingono di non voler accettare.
Il caso Ventimiglia
Secondo il Comune ligure, il Tribunale di Imperia avrebbe confuso i concetti di approvazione e omologazione. La Cassazione, però, ha nuovamente chiarito che tale distinzione è ormai assodata dalla giurisprudenza e ha richiamato a supporto le ordinanze più recenti, tra cui la n. 13996/2025.
Il ricorso è stato dunque respinto e la Corte ha invitato il Comune a ritirare gli altri procedimenti ancora in corso, applicando la procedura semplificata dell’articolo 380-bis del codice di procedura civile. L’amministrazione avrà 40 giorni per decidere se rinunciare o insistere, con il rischio che i ricorsi vengano dichiarati estinti.
Come ricordato dall’avvocato Marco Mazzola, difensore dei cittadini ricorrenti, “il Comune di Ventimiglia aveva impugnato decine di decisioni che confermavano l’annullamento dei verbali emessi con autovelox non omologati. Ho ottenuto l’annullamento di oltre 300 multe e la Cassazione, per ben dieci volte nell’ultimo anno, ha ribadito lo stesso principio: serve l’omologazione ai sensi dell’articolo 142 del Codice della Strada, non basta l’approvazione ministeriale”.
Le polemiche politiche
La vicenda è arrivata anche in consiglio comunale, dove l’opposizione ha denunciato la gestione del caso:
“Da più di un anno e mezzo il Comune utilizza autovelox non omologati, e le sanzioni vengono sistematicamente annullate dal Giudice di Pace. Le spese legali hanno già generato un debito fuori bilancio di oltre 13 mila euro, con 30 sentenze che condannano l’ente al pagamento del doppio del contributo unificato”.
Nonostante tutto, il Comune continua a utilizzare i dispositivi, ignorando la posizione ormai chiarissima della Cassazione. Una scelta che, alla luce dell’ennesima sentenza, appare sempre meno difendibile: insistere significa soltanto sprecare denaro pubblico e alimentare contenziosi inutili.
La morale è semplice e, ormai, difficilmente equivocabile:
Senza omologazione, la multa non ha valore.

Vicepresidente dei Kawalieri di Akashi
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